Amici, regali e parenti, a Natale (non) tutti sono contenti

“Il Natale quando arriva arriva” recitava Renato Pozzetto nella pubblicità del panettone Motta, e infatti quando le festività arrivano non possiamo fare a meno di notare le vetrine dei negozi con le lucine, avvertiamo la frenesia della corsa ai regali, iniziano i party in casa, gli amici e parenti che vivono in altre città rientrano per le vacanze. Le feste fanno piacere a molte persone, perché le famiglie si riuniscono, alcune località diventano delle cartoline da sogno, e tutti ci sentiamo più buoni e caritatevoli. Eppure esiste il rovescio della medaglia: psicologi e psicoterapeuti, infatti, ricevono più richieste d’aiuto durante le festività che in altri giorni.

Perché?
Primo fra tutti lo stress. In questo periodo dell’anno non facciamo in tempo a sederci a tavola per il cenone di Natale, e già pensiamo al festeggiamento del capodanno, dove la legge del divertimento è d’obbligo. Cambia la nostra quotidianità, siamo alla continua ricerca del regalo perfetto, il nostro portafogli si alleggerisce sempre di più e la classica domanda “ma tu cosa fai a capodanno?” diventa un modo per rompere il ghiaccio. Quindi, stress da impegni e doveri da rispettare. Non parliamo poi dei messaggi, infiniti messaggi con contenuti formali, affettuosi oppure riciclati e spesso copiati. Insomma viviamo una vera e propria “nevrosi da felicità”. Ed è proprio questa felicità forzata che aumenta il bisogno d’aiuto. I sempre più frequenti conflitti familiari, originati da questioni irrisolte o da antiche incomprensioni, si fanno largo tra un boccone di cotechino e uno di panettone, trasformando così le nostre festività in scenate difficili da gestire. Inoltre a Natale diventiamo più consapevoli nostre difficoltà quotidiane e della nostra solitudine, aumentano sempre di più le persone che in questo periodo si sentono sole perché hanno subito la perdita di una o più persone care, e le sedie vuote che circondano la tavola diventano un momento di grande malinconia.

Disturbo Affettivo Stagionale (SAD)
Da qualche tempo alcuni ricercatori hanno cercato di identificare e classificare una patologia che sopraggiunge in modo “stagionale”. Il SAD è stato definito così nel 1984 da Norman E. Rosenthal ed è inserito nel DSM -5 come Disturbo Depressivo Maggiore ricorrente con andamento stagionale. Esiste sia una “forma estiva” dove i sintomi si presentano a inizio primavera, in estate sono al picco massimo per poi risolversi in autunno, ed è caratterizzata da inappetenza, perdita del sonno con stati di agitazione, ansia e irritabilità frequente; che in una “forma invernale” distinta da un bisogno maggiore di cibo, cicli di sonno prolungati, e sono presenti frequenti sbalzi d’umore (Melrose, 2015). Le possibili cause sono da ricercare nella riduzione di serotonina, un neurotrasmettitore che interviene nel regolare l’umore, l’appetito, il ciclo sonno-veglia, e da un aumento di melatonina, che è responsabile dei ritmi biologici della fame e del sonno. Anche il sole ha un ruolo importante in tutto questo, perché garante del rilascio degli ormoni della felicità: endorfine e serotonina, non solo, stimola la vitamina D essenziale per la regolazione del metabolismo e rafforzamento del sistema immunitario, accende la passione perché porta in aumento i livelli di testosterone e di feromoni, insomma basti pensare al periodo estivo oppure alla primavera, per sentirci subito di buon umore. Il sole, quindi è un antidepressivo naturale. Viene da sé che la mancata esposizione alla luce solare per lunghi periodi può favorire l‘insorgenza di umore deflesso, oppure essere responsabile dell’elevata incidenza di suicidi e tentativi di suicidio. Infatti la Light Therapy (LT) o fototerapia è il trattamento standard per la cura del disturbo affettivo stagionale (Rohan, Lindsey, Roecklein & Lacy, 2004). Prevede l’esposizione quotidiana, durante i mesi in cui è presente la sintomatologia depressiva, ad una fonte luminosa artificiale d’intensità pari a 10.000 lux, prodotta con apposite lampade dotate di filtri per i raggi ultravioletti. Si tratta di un’intensità di luce circa 20 volte superiore all’intensità media della luce in una stanza (Horowitz, 2008). La LT si accompagna anche alla cura psicoterapica, fondamentale per i disturbi legati alla sfera dell’umore.

Consigli utili per gli insofferenti del Natale

Gestire i limiti del proprio portafoglio è utile per evitare brutte sorprese all’alba del nuovo anno.
Accettare che sia a Natale che a Capodanno non per forza bisogna imporsi la felicità, ma l’importante è partecipare.
La tristezza è un sentimento importante che va accolta ed elaborata. (Meglio un pianto oggi che un eritema domani)
Abbassare le aspettative è importante, insomma alla terza sciarpa che scartiamo ringraziamo, poteva andare peggio: poteva essere un maglione con la renna.

Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/tag/disturbo-affettivo-stagionale/